Salvador Dalì biografia
SALVADOR DALI' PITTORE
Salvador Dalì è stato un pittore e scultore spagnolo. Nasce a Figueres nel 1904 da una benestante famiglia borghese.
Nel 1919 durante una vacanza a Cadaqués con la famiglia di Ramon Pichot, un artista locale, si avvicina alla pittura moderna. L'anno seguente, il padre di Dalí organizza nella residenza di famiglia una mostra dei suoi disegni a carboncino.
Nel 1922 Salvador Dalí si trasferisce a Madrid dove si iscrive all'Academia de San Fernando. In questo periodo soggiorna nella Residencia de Estudiantes dove si fa notare per l'atteggiamento eccentrico e stravagante e per i suoi primi dipinti che risentono dell'influenza cubista.
Durante il suo soggiorno alla Residencia stringe forti rapporti di amicizia con Pepín Bello, Luis Buñuel e Federico García Lorca e si avvicina al Dadaismo che lo influenzerà per tutta la vita.
Nel 1926, poco prima di sostenere gli esami finali, Salvador Dalí viene espulso dall'Academia per aver affermato che nessuno nell'istituto era abbastanza competente da esaminare uno come lui. Nello stesso anno compie il primo viaggio a Parigi dove conosce Pablo Picasso verso il quale ha un'ammirazione sconfinata.
Nel 1929 l'artista collabora alla scrittura della sceneggiatura per il cortometraggio Un chien andalou del regista surrealista Luis Buñuel. Nello stesso anno incontra la sua futura musa e moglie Gala, allora moglie del poeta surrealista Paul Eluard. Sempre nel 1929 aderisce al Surrealismo e si unisce al gruppo dei surrealisti di Montparnasse.
Nel 1931 Salvador Dalì dipinge una delle sue opere più famose, La persistenza della memoria, la surrealistica immagine simbolica degli orologi flosci e sul punto di liquefarsi; gli orologi che si sciolgono rappresentano la memoria, che invecchiando negli anni perde forza e resistenza.
Nel 1934 il pittore fa il suo ingresso nel mercato dell'arte americano presentato dal mercante d'arte Julian Levy. La sua esposizione di New York, che includeva La persistenza della memoria, crea subito scalpore e interesse.
Nel 1936 partecipa all'Esposizione internazionale surrealista di Londra. Arriva alla sua conferenza di presentazione, dal titolo Fantômes paranoïaques authentiques, vestito con tuta e casco da palombaro e tenendo in mano una stecca da biliardo e con due levrieri russi al guinzaglio.
In questo periodo il principale mecenate di Salvador Dalí è il ricchissimo Edward James, che lo supporta finanziariamente per due anni e che l'artista ritrae nel suo dipinto Cigni che riflettono elefanti. I due diventano buoni amici e dalla loro collaborazione hanno origine le opere più iconiche dell'artista, il Telefono aragosta e il Divano a forma di labbra di Mae West.
Nel 1939 André Breton, che iniziava a criticare aspramente, insieme ad altri surrealisti dell'epoca, l'operato del celebre artista, conia per il pittore spagnolo il denigratorio soprannome di Avida Dollars, anagramma di Salvador Dalí che può essere tradotto come bramoso di dollari. Si tratta di un modo per deridere la crescente commercializzazione delle opere di Dalí e la percezione che Dalí stesso abbia cercato di ingrandire la propria figura grazie alla fama e al denaro. Alcuni surrealisti da allora in poi parlano di Dalí solo al passato remoto, come se fosse morto.
In Europa scoppia la seconda guerra mondiale e i coniugi Dalí si trasferiscono negli Stati Uniti, dove vivranno per otto anni.
Al termine della guerra, nel 1951 Salvador Dalí torna a vivere nella sua amata Catalogna. La scelta di vivere in Spagna, mentre questa era ancora governata da Franco, gli attira aspre critiche dai progressisti e da diversi altri artisti.
Nel 1960 Salvador Dalí inizia a lavorare al Teatro-Museo Dalí nella sua cittadina natale di Figueres.
Muore nel 1989 a 84 anni per un attacco di cuore e viene sepolto all'interno del suo Teatro-Museo di Figueres.