Pietro Cascella biografia


PIETRO CASCELLA BIOGRAFIA

 

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Pietro Cascella è stato un pittore e uno scultore italiano nato a Pescara il 2 febbraio 1921 e morto nel 2008 a Pietrasanta. Figlio d'arte, fin da piccolo ha cominciato a coltivare la stessa passione del nonno Basilio (1860-1950) e del padre scultore Tommaso (1890-1968), crescendo in una famiglia di artisti dove anche il fratello Andrea e gli zii Gioacchino e Michele seguirono le stesse orme artistiche dei propri parenti. Pietro rappresentava quindi la terza generazione della famiglia Cascella, oggi arrivata alla quinta grazie al nipote Matteo Basilè nato nel 1974. L'artista è cresciuto grazie agli insegnamenti del padre e del nonno, entrambi pittori e ceramisti, all'interno di una fabbrica litografica a Pescara; di lì a poco, questo luogo sarebbe diventato il sito artistico della famiglia Cascella dove lo stesso Pietro, grazie ai numerosi strumenti che ha a disposizione, riuscirà ad imparare tutte quelle tecniche che alla fine lo renderanno un pittore e uno scultore unico.

Il giovane Cascella inizia con la pittura, e poi comincerà ad appassionarsi anche alla scultura quando si trasferirà da Pescara a Roma nel 1938: è qui che seguirà, insieme al fratello Andrea e ad altri amici, i corsi di Ferrazzi Ferruccio, artista ed insegnante presso l'Accademia di Belle Arti. Sempre nella capitale inizierà a frequentare la cosiddetta fornace di Valle dell'Inferno, un luogo in cui si specializzerà nella lavorazione della ceramica in tutti i suoi tagli. Pietro Cascella si dedicherà, negli anni immediatamente successivi, alle attività artistiche proposte nell'Osteria Fratelli Menghi, uno dei luoghi di ritrovo più famosi ed importanti per pittori, scultori, poeti, musicisti e registi esistito tra gli anni '40 e gli anni '70.

E' proprio qui che Pietro Cascella conoscerà la sua futura moglie, cioè Anna Maria Cesarini Sforza, mosaicista del Trentino, da cui avrà tre figli: Tommaso, Susanna e Benedetta. Nel 1943 parteciperà alla IV edizione della Quadriennale di Roma, una delle esposizioni di arte contemporanea più importanti di sempre.

Nel 1948, subito dopo la guerra quindi, Cascella prenderà parte alla primissima edizione della Biennale di Venezia, dove vi tornerà qualche anno più tardi. Negli anni '50, insieme al fratello Andrea e alla moglie mosaicista Anna Maria, collaborerà per la realizzazione di mosaici in onore della cosiddetta sala Cinema America a Roma.

Durante questo periodo, Pietro Cascella comincerà ad appassionarsi alla scultura e verrà fortemente influenzato dall'artista cileno Roberto Sebastian Matta (1911-2002): da lui il giovane imparerà a scolpire seguendo le mode e gli stili surrealisti più diffusi in quel momento. L'attività di scultura lo porterà a vincere un importante concorso organizzato dalla Biennale di Venezia, a cui prenderà parte una seconda volta nel 1956: si tratta del Monumento di Auschswitz firmato dallo stesso Cascella insieme all'architetto Giorgio Simoncini. Il progetto inizialmente verrà seguito dall'artista, da suo fratello Andrea e dal progettista Julio Lafuente, ma successivamente Pietro deciderà di portarlo su altre strade; il monumento sarà poi inaugurato nel 1967 a Birkenau, uno dei tanti luoghi in cui riposano molte vittime della Shoah. Questa opera verrà selezionata, tra 426 diverse proposte, dalle personalità importanti del Comitato Internazionale di Auschwitz come Dmitri Shostakovich, Carlo Levi e Pablo Casals. Nella giuria saranno presenti anche il poeta Henry Moore e il famoso critico d'arte Lionello Venturi, i quali evidenzieranno come il monumento di Cascella e Simoncini rappresenti un simbolo drammatico della storia moderna, una storia di cui purtroppo non è possibile cancellarne le tracce. Viene considerata una delle opere più importanti in assoluto dello scultore di Pescara.

Durante gli anni '60 e '70, Pietro Cascella si dedicherà alla realizzazione di numerose opere personali, sia in pittura che in scultura, che poi farà esporre in prestigiose gallerie italiane ed europee. Nel '62 mostrerà i propri progetti in ceramica presso la Galleria dell'Obelisco a Roma, poi successivamente si sposterà con gli stessi alla Galleria del Milione di Milano; nel 1965 andrà ad esporre a New York presso la Galleria Bonino, e poi ancora nel '66 e nel '72 tornerà come ospite speciale alla Biennale di Venezia. Nel '68 Cascella andrà anche alla Galèrie du Dragon di Parigi e al Musée d'Ixelles di Bruxelles. Nel '71 l'artista parteciperà al XXIII Salon de la Jeune Sculptur della capitale parigina, poi si sposterà al Palais de Beaux Arts di Bruxelles e infine terrà un'ampia e personalissima mostra presso la Rotonda della Besana di Milano. Nel'66, durante i suoi numerosi viaggi, conoscerà la sua seconda e futura moglie Cordelia von den Steinen, famosa scultrice svizzera con la quale avrà il suo secondo figlio maschio Jacopo; anche lui sarà un'artista come il resto della famiglia Cascella.

Dagli anni '80, fino alla morte, Pietro Cascella si concentrerà in modo particolare sull'arte della scultura, e lavorerà a progetti monumentali di stampo urbano: tra questi, ricordiamo l'Arco della Pace di Tel Aviv, la Porta della Sapienza di Pisa, la cosiddetta Fontana Nave a Pescara e il monumento dedicato a Mazzini a Milano. E' qui che la sua poetica prenderà un vero e proprio significato: le sue sculture tenderanno al cubismo e al purismo geometrico, e verranno quasi sempre realizzate con marmo travertino e pietre levigate. Il 20 aprile del 2006 l'artista riceverà il titolo importante della Medaglia d'Oro ai Benemeriti dell'arte e della cultura. Inoltre, sarà anche insignito dell'Ordine della Minerva presso l'Università degli studi Gabriele D'Annunzio della sua città natale, Pescara.

Il 18 maggio 2008 si spegnerà a Pietrasanta. Le sue spoglie verranno deposte al cimitero di San Silvestro a Pescara, lì dove riposano anche gli altri familiari artisti. Per il decennale della sua morte, viene inaugurato il progetto Fuga dal Museo a Pescara, del tutto dedicato alle opere scultoree più significative di Pietro Cascella. Altre sue realizzazioni, invece, sono conservate ed esposte presso il Museo civico Basilio Cascella.