Gaston Orellana, nato nel 1933 a Valparaíso, in Cile, da una famiglia di origine spagnola dell'Estremadura, è un artista spagnolo tra i più importanti del dopoguerra. Questo connubio culturale, tra le sue radici cilene e l'eredità spagnola, ha contribuito a formare una personalità artistica di rilevanza internazionale, con un lavoro segnato da esperienze nelle Americhe, in Europa e negli Stati Uniti.
Gaston Orellana inizia la sua formazione artistica alla Escuela Experimental de Educación Artistica di Santiago, in Cile, per poi proseguire alla Escuela de Bellas Artes de Viña del Mar. Durante gli anni della formazione, intraprende anche studi archeologici all'Universidad de Chile, che lo portano ad approfondire le componenti primarie della cultura precolombiana, le cui tracce possono essere avvertite in diverse fasi del suo lavoro.
Nel 1954, l'artista incontra il celebre poeta Pablo Neruda, dando inizio a un'intensa amicizia che dura fino alla morte del poeta. Verso la fine degli anni '50, Gaston Orellana si trasferisce a Madrid, dove fonda il Grupo Hondo nel 1959, una pietra miliare della Nueva Figuración, un movimento che riceverà ampio riscontro nel contesto europeo. L'anno 1959 segna un altro evento significativo nella carriera dell'artista: la partecipazione alla mostra The New Images of Man al Museum of Modern Art (MOMA) di New York. Questa esperienza segna l'inizio del suo successo internazionale, culminato nel 1965 con il suo trasferimento negli Stati Uniti.
Durante il suo soggiorno a New York, Gaston Orellana si immerge nel vivace contesto culturale della città, stabilendo stretti rapporti con la cultura d'avanguardia e personalità di spicco come Allen Ginsberg e Arthur Miller. Nel 1970, è invitato alla Biennale di Venezia con una mostra personale nel padiglione spagnolo. Le opere esposte, tra cui il famoso dipinto El tren en llamas, sono acquisite dal noto collezionista Joseph Hirshhorn per il Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington DC.
Durante il suo soggiorno in Italia, Gaston Orellana sperimenta nuove tecniche, dalla scultura in vetro a Murano alla ceramica in Liguria, ad Albisola, e si inserisce in un fertile contesto di mostre. Ritorna definitivamente in Europa nel 1986, dove una grande mostra viene allestita al Museo Español de Arte Contemporaneo a Madrid, a cura di Germano Beringhelli. Durante questo periodo, l'arte di Gaston Orellana subisce una notevole evoluzione, come dimostrato dalla mostra alla Casa das Artes a Vigo, in Spagna, nel 1995. Qui l'artista presenta il nuovo Orellana, con una pittura arricchita da tecniche derivate dal lavoro della terracotta e l'incorporazione di temi di maggiore profondità.
Nel 1995, la mercante d'arte Christian Stein, alla Biennale di Venezia, dichiara che Gaston Orellana è l'artista di maggior interesse che la Spagna ha creato dopo Tàpies e Miró. Nel 1998, la Stein organizza una mostra personale dell'artista al suo padiglione alla fiera di ARCO, a Madrid. Gli ultimi anni di Gaston Orellana mostrano un'ulteriore evoluzione delle sue opere, con l'adozione di tecniche di graffito mai prima usate nella pittura e l'aggiunta di collage di vari elementi, come metalli e specchi antichi. Attraverso dipinti sagomati a forma di lettere e l'uso di tele multiple, Gaston Orellana introduce una dimensione letterale nella pittura, mantenendo comunque l'uso delle metafore. Nel 2005, l'opera Crucifixion n1 viene esposta per la prima volta presso la Santa Casa di Loreto, proprietà dei Musei Vaticani. Nello stesso anno, l'opera La cama escarlata (NY 1967) è inclusa nella mostra Il male alla Palazzina di Caccia di Stupinigi a Torino.
L'opera di Gaston Orellana nell'ultimo periodo mostra una marcata evoluzione rispetto ai suoi lavori newyorkesi. Comincia a creare colossali assemblaggi e polittici, utilizzando tecniche di graffito mai usate prima nella pittura e introducendo collage di vari elementi come metalli e specchi antichi. Con dipinti sagomati a forma di lettere e la giustapposizione di più tele, Gaston Orellana porta la pittura verso l'arte degli oggetti, comunicando la literalità della cosa in sé, pur mantenendo l'uso delle metafore. Gaston Orellana ha segnato il panorama artistico del dopoguerra con la sua audace esplorazione di nuovi linguaggi pittorici. Ad oggi l'Archivo Gastón Orellana, fondato nel 2018, è dedicato alla preservazione, protezione e divulgazione del suo imponente patrimonio artistico e intellettuale.
Nuova figurazione