Bruno Saetti biografia


Bruno Saetti pittore

Bruno Saetti, nato a Bologna il 21 novembre 1902 e scomparso nella stessa città il 10 luglio 1984, è stato un artista italiano di grande rilievo nel panorama dell'arte del Novecento. Pittore e incisore, si è distinto per la sua abilità nell'uso di varie tecniche artistiche e per il suo stile distintivo, che combinava realismo espressionista e un rigore compositivo accurato.
La formazione artistica di Bruno Saetti inizia presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si laurea nel 1924. È in questa città che da il via alla sua carriera artistica, organizzando la sua prima mostra personale nel 1927, grazie alla Società Promotrice per le Belle Arti "Francesco Francia". Questa esposizione segna l'inizio di una lunga e fruttuosa carriera.
Nel 1928, Bruno Saetti è ammesso alla prestigiosa Biennale di Venezia con l'opera "Il Giudizio di Paride", inaugurando un rapporto duraturo con l'evento, al quale partecipa per ben 14 edizioni. In queste occasioni, riceve riconoscimenti importanti, come una sala personale nel 1938 e vari premi negli anni '50. Il 1929 è un altro anno significativo per l'artista, che vince il premio Baruzzi con "Bagnanti" e partecipa alla Mostra Internazionale di Barcellona, rafforzando ulteriormente il suo profilo artistico.
Bruno Saetti non si limita alla pittura, ma esplora anche la grafica, le incisioni, le litografie, le decorazioni su vetro e i mosaici. Il 1961 lo vede impegnato in un progetto di rilievo in tessere vitree per la chiesa di San Giovanni Battista a Firenze, nota anche come Chiesa dell'Autostrada del Sole. Nel 1949-1950, realizza "La mondina" su richiesta dell'imprenditore Giuseppe Verzocchi, che desiderava creare una collezione di quadri sul tema del lavoro. Quest'opera, assieme a un suo autoritratto, è oggi conservata nella Collezione Verzocchi presso la Pinacoteca civica di Forlì.
A partire dal 1930, diventa insegnante all'Accademia di Belle Arti di Venezia, assumendo in seguito anche il ruolo di direttore dall'anno 1950 al 1956. Tra i suoi allievi si annoverano Giorgio Bordini, Olghina di Robilant, Federico De Rocco e Riccardo Schweizer.
Bruno Saetti si distingue soprattutto come maestro nell'arte dell'affresco, una tecnica che inizia a praticare dal 1935, ispirato da una visita a Pompei. Tra i suoi affreschi più noti, si ricordano la "Sacra Famiglia" (1958, Università di Padova) e "Colloquio con l'angelo" (1974, affresco su tela nella Galleria d'arte moderna di Bologna). La sua maestria in questo campo lo porta a essere invitato dal governo del Giappone a tenere una conferenza all'Università di Tokyo nel 1970.
Le opere di Bruno Saetti sono esposte in numerose mostre internazionali e antologiche, tra cui quelle organizzate a Praga, Varsavia, Cracovia, Budapest, Vienna, Sofia e Bucarest. Dopo la sua morte, il suo lavoro è stato oggetto di un'ampia antologica a Palazzo Strozzi a Firenze. Le sue opere si trovano nei principali musei italiani ed esteri, come il Museo Novecento di Firenze, il MAMbo di Bologna e in varie città europee e a Tokyo.
Nel 2002, in occasione del centenario della sua nascita, la galleria "56" di Bologna gli dedica un omaggio. Tra la fine del 2004 e i primi mesi del 2005, la mostra antologica "Bruno Saetti 1902-1984 - Tra intimismo e sublimazione", curata da Rossana Bossaglia, si tiene a Palazzo Sarcinelli a Conegliano.
Bruno Saetti è stato un pittore di sensuali nudi femminili, di maternità e di paesaggi, oltre che di figure simboliche come gli angeli. Rifiutando i linguaggi delle avanguardie, si attesta su un realismo espressionista, sorretto da un severo rigore compositivo. La sua scomparsa nel 1984 all'età di 82 anni segna la fine di un'era nell'arte italiana, ma il suo lascito artistico continua a influenzare e ispirare.