Spazialismo

Lucio Fontana

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Lucio Fontana Pittore


Lucio Fontana pittore

Lucio Fontana è stato un pittore, scultore e ceramista italiano naturalizzato argentino. Nasce a Rosario di Santa Fé in Argentina nel 1899. Il giovane Lucio Fontana viene inviato dalla famiglia a studiare a Milano dove consegue il diploma di perito edile all’Istituto Tecnico Carlo Cattaneo. Tornato in Argentina nel 1921, inizia a lavorare nello studio del padre scultore. Nel 1924 apre un proprio studio di scultura abbandonando lo stile realistico del padre e lasciandosi influenzare dal cubismo. Nel 1927 torna a Milano dove si iscrive all'Accademia delle Belle Arti di Brera e segue i corsi di Adolfo Wildt.
Nel 1930 partecipa alla XVII Biennale di Venezia con le sculture Eva e Vittoria fascista e tiene la sua prima personale alla Galleria del Milione a Milano esponendo Uomo nero. L'opera, che darà inizio al ciclo delle figure umane ridotte a sagome geometrizzanti, rappresenta una rottura col passato, in particolare con la scuola di Wildt, e l'inizio di una ricerca artistica personale.
Dal 1935 al 1939 si dedica con particolare intensità all'attività di ceramista, lavorando nella manifattura dell'amico Giuseppe Mazzotti ad Albisola.
Dal 1940 al 1947 si trova nuovamente in Argentina e insieme con altri artisti astratti scrive il Manifiesto blanco con cui 'Si richiede un cambiamento nell'essenza e nella forma. Si richiede il superamento della pittura, della scultura, della poesia e della musica. È necessaria un'arte maggiore in accordo con le esigenze dello spirito nuovo.
Di ritorno a Milano, nel 1947 insieme con Beniamino Joppolo, Giorgio Kaisserlian e Milena Milani fonda lo Spazialismo, movimento artistico che viene sostenuto dalla Galleria del Cavallino di Venezia.
el 1949 approfondisce la ricerca spaziale con l'avvio del ciclo dei Buchi, opere su tela monocrome caratterizzate da vortici di buchi eseguiti con un punteruolo.
Dall'inizio degli anni Sessanta, Lucio Fontana si concentra con particolare impegno sulla serie degli Olii, opere su tela dove lo spesso strato di materia pittorica è attraversato da buchi o lacerazioni.
Nel 1961, tiene la sua prima mostra personale statunitense alla Martha Jackson Gallery di New York. Nello stesso anno, ispirato dalla metropoli newyorkese, concepisce i Metalli, lamiere specchianti su cui interviene squarciando e tagliando la superficie. Seguono una serie inarrestabile di mostre personali a Milano, Venezia, Tokyo, Londra e Bruxelles.
Nel 1963 avvia forse la serie più iconica della sua produzione artistica, la Fine di Dio, tele di forma ovale, monocrome o talvolta cosparse di lustrini, attraversate da buchi e lacerazioni, esposte per la prima volta alla Galleria dell'Ariete a Milano.
Metterà ancora alla prova la sua creatività nel 1964 con la serie dei Teatrini, opere in cui le cornici di legno laccato sono sagomate e compongono forme differenziate e nel 1967 con la serie delle Ellissi, tavole ellittiche di legno laccato variamente colorate e attraversate da buchi eseguiti a macchina. Lucio Fontana muore a Comabbio, in provincia di Varese, nel 1968 all'età di 69 anni.

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