GERARDO DOTTORI
Gerardo Dottori (Perugia, 11 novembre 1884 – Perugia, 13 giugno 1977) è stato uno dei più importanti artisti italiani del Novecento e rappresenta una figura centrale nell’ambito del movimento futurista. Dottori, firmatario del manifesto dell’Aeropittura, ha contribuito in modo originale a definire il linguaggio visivo e poetico del Futurismo, movimento artistico e culturale d’avanguardia.
Gerardo Dottori nacque a Perugia da una famiglia umile: il padre Ezio era artigiano materassaio e la madre Colomba Luisa Gambini morì prematuramente, lasciando il giovane Gerardo orfano a soli otto anni. Le difficoltà economiche spinsero Dottori a lavorare fin da giovanissimo. Dopo aver completato le scuole elementari, si iscrisse ai corsi serali dell’Accademia di Belle Arti di Perugia e, per mantenersi, lavorò presso la bottega di un antiquario.
Negli anni giovanili si avvicinò ai paesaggi umbri e iniziò a dipingere en plein air, manifestando un interesse che lo accompagnerà per tutta la vita: quello per il paesaggio e per la natura, in un’ottica di sintesi e di visione "totale". Intorno al 1909 i primi contatti con le idee d’avanguardia si intensificarono, grazie alle cronache giornalistiche che filtravano anche nella "provinciale" Perugia. Nel 1910 iniziò a collaborare con la rivista fiorentina La Difesa dell’Arte, che ospitava contributi legati al nascente Futurismo.
Nel 1911 Gerardo Dottori si recò a Roma, dove entrò in contatto con i protagonisti del movimento futurista, tra cui Giacomo Balla. Da quel momento si inserì con convinzione nel gruppo e nel 1912 fondò il primo gruppo futurista umbro. Nel 1915 partì volontario per la Grande Guerra, esperienza che segnò profondamente la sua sensibilità artistica e poetica.
Nel dopoguerra, Dottoritornò a Perugia e riprese a pieno ritmo l’attività pittorica. Nel 1920 tenne la sua prima mostra personale a Roma, presso la galleria Bragaglia. Nello stesso anno fondò la rivista Griffa!, dedicata alla diffusione delle idee futuriste in Umbria.
Nel 1924 fu il primo futurista ad esporre alla Biennale di Venezia, ricevendo riconoscimenti critici per i suoi paesaggi umbri reinterpretati secondo una nuova concezione futurista: un paesaggio visto dall’alto, sintetico, che superava la tradizionale linea d’orizzonte. Questo segna la maturità del Dottori futurista, che sapeva unire il dinamismo moderno alle sue radici umbre.
Il momento più alto della sua carriera futurista fu raggiunto con la firma del Manifesto dell’Aeropittura nel 1929. Gerardo Dottori non solo aderì pienamente all’aeropittura, ma ne fu uno degli esponenti più fedeli e innovativi, declinando il tema in chiave lirica e contemplativa, con paesaggi umbri colti dall’alto in una dimensione quasi mistica.
Durante gli anni ’30, il Dottori futurista si distinse per la sua indipendenza rispetto agli altri artisti del “secondo futurismo”: mentre alcuni esponenti si avvicinavano al surrealismo, Dottori restava legato al dinamismo e all’enfasi sulla natura.
Nel 1939 ottenne la cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia e decorò l’abside della chiesa di Santa Maria Maggiore a Bettona. Negli anni successivi continuò a esporre in mostre nazionali e internazionali e, nonostante il declino del movimento futurista, Gerardo Dottori rimase sempre fedele ai principi che avevano guidato la sua poetica.
Negli ultimi anni ricevette importanti riconoscimenti e partecipò a retrospettive dedicate al Futurismo. Gerardo Dottori morì a Perugia nel 1977 e oggi riposa nel cimitero monumentale della sua città natale.
Gerardo Dottori opere
Per comprendere appieno l’opera di Gerardo Dottori, è fondamentale considerare i suoi principali contributi nell’ambito della aeropittura, cifra stilistica distintiva della sua produzione artistica. Quando si parla delle opere di Gerardo Dottori, ci si riferisce in particolare a quelle tele in cui l’artista ha saputo interpretare poeticamente il paesaggio umbro visto da una prospettiva aerea.
Tra le opere di Gerardo Dottori più celebri troviamo Primavera umbra e Incendio in città. Queste opere incarnano perfettamente lo spirito della aeropittura: immagini percepite da grande altezza, caratterizzate da un movimento vorticoso e da una composizione dinamica che cattura l’essenza del volo e della velocità.
L'aeropittura di Dottori è in grado di sintetizzare i valori più autentici del Futurismo, ma si distingue per un’intonazione lirica e spirituale che la rende unica. Molte delle opere di Gerardo Dottori sono oggi conservate presso il Museo civico di Palazzo della Penna a Perugia.