Artista

Marina Abramović

Serbia, 1946 -

Marina Abramović OPERE


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Marina Abramović BIOGRAFIA


Marina Abramović artista

Marina Abramović, nata nel 1946 a Belgrado, è considerata una delle artiste più radicali e significative dell’arte contemporanea. Definita la «madrina della performance art», ha trasformato il linguaggio artistico esplorando il corpo e la mente come strumenti di creazione. Fin dai primi lavori negli anni Settanta, Marina Abramović ha posto al centro della sua ricerca il rapporto tra artista e pubblico, ridefinendo i confini della performance art e creando opere che mettono in gioco vulnerabilità, resistenza e trasformazione.

Marina Abramović artista

Marina Abramović rappresenta una figura centrale nella storia dell’arte performativa. La sua carriera, iniziata nella Jugoslavia degli anni Sessanta, si distingue per la continua ricerca sui limiti fisici e mentali dell’essere umano. Il corpo è sempre stato il principale medium dell'artista, diventando al tempo stesso oggetto e soggetto delle sue azioni. La sua arte è una riflessione profonda sulle dinamiche tra presenza, assenza, dolore e sopravvivenza.
Nel corso della sua carriera, Marina Abramović ha collaborato intensamente con l’artista tedesco Ulay tra il 1975 e il 1988, periodo durante il quale hanno messo in scena performance iconiche sul tema della dualità e delle relazioni umane. Dopo la loro separazione, Abramović ha continuato la sua ricerca individuale, raggiungendo un livello di maturità artistica che l’ha portata a esibirsi nei musei e nelle istituzioni culturali più importanti al mondo. Il suo lavoro è stato esposto in sedi prestigiose come il Centre Pompidou di Parigi, la Neue Nationalgalerie di Berlino e il Museum of Modern Art di New York.
Tra i momenti più importanti della carriera dell'artista, si ricorda il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1997 per l’installazione Balkan Baroque, una denuncia accorata e fisica alla guerra nei Balcani. L’impegno di Abramović si è espresso anche nel progetto The Artist is Present (2010), una performance al MoMA di New York in cui l’artista ha guardato negli occhi più di mille visitatori per un totale di oltre 700 ore. Questa performance ha sancito definitivamente il ruolo di Marina Abramović come interprete radicale della relazione tra artista e spettatore, corpo e spazio.
L’opera di Marina Abramović non si limita alla performance, ma include anche video, fotografia e installazioni interattive, con l’intento di creare esperienze trasformative sia per lei stessa sia per il pubblico. La sua filosofia artistica si fonda sul concetto di "presenza": essere completamente presenti nel momento della performance è la chiave per attraversare i limiti autoimposti e generare una connessione autentica con gli spettatori.

Marina Abramović opere

Le opere di Marina Abramović si distinguono per la loro forza espressiva e per la capacità di evocare emozioni profonde, affrontando temi universali come la resistenza, il sacrificio e la vulnerabilità. Tra le sue opere più note vi sono le performance degli anni Settanta come Rhythm 0, in cui si offrì passivamente al pubblico per sei ore, consentendo a chiunque di usare su di lei oggetti sia di piacere che di dolore. Quest’opera divenne un esperimento radicale sulla psicologia di gruppo e sul ruolo dell’artista come catalizzatore di dinamiche collettive.
Un’altra delle opere iconiche è Balkan Baroque (1997), che le valse il Leone d’Oro a Venezia: qui l’artista, immersa in un ambiente carico di ossa animali e sangue, si esibì per giorni pulendo ossessivamente i resti come gesto di purificazione e memoria collettiva.
Tra le performance di Marina Abramović più suggestive si ricorda Dragon Heads (1990), nella quale Abramović sedeva immobile circondata da blocchi di ghiaccio mentre cinque pitoni affamati si muovevano sul suo corpo. Da questa performance è tratta una stampa fotografica in vendita da EmporiumArt al prezzo di 2.500 euro. Quest’opera sintetizza la cifra stilistica della Abramović: l’esplorazione del rischio, della paura e dell’immobilità come veicolo di trasformazione interiore.
Le opere di Marina Abramović hanno sempre esplorato la tensione tra il corpo dell’artista e lo spazio circostante, rendendo ogni sua esibizione un rito collettivo in cui il pubblico viene chiamato a confrontarsi con i propri limiti emotivi e psicologici. Ogni performance di Marina Abramović è un invito a vivere un’esperienza intensa, al di là della semplice fruizione estetica.

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