Giorgio De Chirico è stato un pittore, incisore e scultore italiano tra i principali esponenti della Pittura Metafisica. Nasce a Volo in Grecia nel 1888 da genitori italiani di nobili origini. Nel 1891 nasce il fratello Andrea Alberto che dal 1914 assumerà il nome d'arte Alberto Savinio per la sua attività di musicista, letterato e pittore. Nel 1900 Giorgio De Chirico si iscrive al Politecnico di Atene dove inizia a studiare pittura. Nel 1906 torna in Italia con la madre e il fratello, stabilendosi prima a Milano e poi Firenze dove si iscriverà all'Accademia di Belle Arti. Nel 1907 si iscrive all'Accademia delle belle arti di Monaco di Baviera dove frequenta le lezioni di Franz von Stuck e si interessa dell'arte di Arnold Böcklin e Max Klinger.
Nel 1909 torna a Milano dove si ricongiunge con la madre e il fratello. Nel 1910, durante un soggiorno a Firenze con la madre, dipinge L'enigma di un pomeriggio d'autunno, con cui inaugura il ciclo delle Piazze metafisiche. Dal 1911 al 1915 vive a Parigi insieme al fratello Alberto e entra in contatto con artisti come Guillaume Apollinaire, Max Jacob e Pablo Picasso. Tra il 1912 e il 1913 inizia a dipingere i suoi primi Manichini presenti nelle opere Le muse inquietanti e Il trovatore. La figura del manichino che rappresenta l'uomo-automa contemporaneo, gli viene ispirata da un personaggio di un dramma del fratello Alberto Savinio, l'uomo senza volto.
Allo scoppio della prima guerra mondiale i due fratelli si arruolano e vengono inviati a Ferrara nel 27° Reggimento di Fanteria. In questo periodo i De Chirico stringono amicizia con Carlo Carrà, Filippo de Pisis e Giorgio Rea. In particolare Filippo de Pisis ospita spesso gli amici nel suo appartamento di palazzo Calcagnini, in via Montebello, influenzando la sensibilità metafisica di Giorgio De Chirico che nel periodo ferrarese inizia il ciclo degli Interni metafisici.
Nel 1924 conosce e sposa l'attrice e ballerina Raissa Calza e insieme si stabiliscono a Parigi. Nella capitale francese Raissa abbandona la danza e riprende gli studi di archeologia alla Sorbona. Ispirato dagli studi della compagna, Giorgio De Chirico inizia a dipingere soggetti archeologici, un omaggio alla classicità riproposta però in modo inquietante. Tra le opere di questo periodo ricordiamo Ettore e Andromaca e Ville romane. Il matrimonio non dura a lungo, infatti alla fine del 1930 il pittore si innamora di Isabella Far che diventa la sua seconda moglie e che gli resta accanto fino alla morte.
Dal 1925 al 1935 Giorgio De Chirico approfondisce lo studio della Metafisica della luce e del mito mediterraneo dando origine ai cicli degli Archeologi, dei Cavalli in riva al mare, dei Trofei, dei Paesaggi nella stanza, dei Mobili nella valle e dei Gladiatori.
Nel 1924 e nel 1932 partecipa alla Biennale di Venezia e nel 1935 alla Quadriennale di Roma. Fra il 1936 e il 1937 si stabilisce a New York dove espone le sue opere presso la Julien Levy Gallery.
Nel 1970 a Palazzo Reale di Milano, si svolge un’importante antologica dell'artista. Giorgio De Chirico muore a Roma il 20 novembre del 1978, al termine di una lunga malattia.
Pittura metafisica