Marino Marini, nato a Pistoia nel 1901, è stato un artista italiano poliedrico, conosciuto per la sua produzione scultorea, pittorica, incisoria e litografica. Sin dai primi anni della sua carriera, dimostra un talento eccezionale nell'arte, iscrivendosi nel 1917 all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Durante il periodo accademico, ha l'opportunità di seguire i corsi di pittura tenuti da Galileo Chini e quelli di scultura guidati da Domenico Trentacoste.
Nei suoi primi anni di attività, Marini si dedica principalmente alla pittura, al disegno e alla grafica, esplorando diverse tecniche artistiche. Nel 1926 apre uno studio a Firenze e l'anno successivo si trasferisce a Milano, su invito di Arturo Martini, per insegnare presso l'I.S.I.A. nella Villa Reale di Monza. Durante questo periodo, Marini ha l'opportunità di entrare in contatto con importanti artisti dell'epoca, tra cui De Pisis, Picasso, Maillol, Lipchitz, Braque e Laurents, che influenzarono la sua visione artistica.
Negli anni '30, Marino Marini inizia a ottenere riconoscimenti significativi per il suo lavoro. Nel 1932 tiene la sua prima mostra personale a Milano e nel 1935 vince il primo premio per la scultura alla Quadriennale di Roma. Durante questo periodo, le sue opere si concentrano principalmente su due tematiche centrali: il cavaliere e la pomona.
Nel 1938 sposa Mercedes Pedrazzini, che affettuosamente chiama Marina e che rimane accanto a lui per tutta la vita, supportandolo nella sua carriera artistica. Nel 1940 lascia l'insegnamento a Monza per diventare professore di scultura presso l'Accademia di Brera a Milano, incarico che mantiene fino al 1943, quando a causa dello scoppio della guerra si rifugia in Svizzera. Durante il suo soggiorno in Svizzera, ha l'opportunità di entrare in contatto con artisti di fama internazionale come Wotruba, Germaine Richier, Giacometti, Haller e Banninger. Espone in diverse città svizzere, tra cui Basilea, Berna e Zurigo.
Dopo la fine della guerra, nel 1945, Marino Marini torna a Milano, riaprendo il suo studio e riprendendo l'insegnamento a Brera. A partire dal 1948, ottiene una crescente notorietà internazionale. La Biennale di Venezia gli dedica una sala personale, e durante il suo soggiorno negli Stati Uniti ha l'opportunità di conoscere artisti come Moore, Arp, Feininger, Calder, Dalì e Tanguy.
Le sue opere sono esposte in importanti città come New York, Zurigo, Roma e sono arrivate anche in Giappone in un'importante mostra itinerante nel 1978. A partire dagli anni '70, iniziano ad essere fondate realtà museali dedicate all'artista. Nel 1973 viene inaugurato il Museo Marino Marini nella Civica Galleria d'Arte Moderna di Milano, seguito nel 1976 dalla sala permanente dedicata a Marini nella Nuova Pinacoteca di Monaco di Baviera. Nel 1979, a Pistoia, viene inaugurato il centro di documentazione dell'opera di Marino Marini, che successivamente trova sede nel restaurato Convento del Tau.
Marino Marini muore a Viareggio nel 1980, lasciando dietro di sé un'eredità artistica di grande rilievo. Nel 1988, a Firenze, viene inaugurato il Museo Marino Marini, grazie ad una donazione di opere dell'artista alla città toscana, che aveva un significato particolare per lui. La vita e l'opera di Marino Marini sono stati celebrati in tutto il mondo, con esposizioni e riconoscimenti ufficiali che testimoniano l'importanza e l'influenza di questo eccezionale artista italiano nel panorama artistico del XX secolo. I suoi cavalli e cavalieri, le sue pomone e le sue sculture monumentali continuano ad affascinare e ispirare gli amanti dell'arte di tutto il mondo, mantenendo vivo il suo prezioso contributo all'arte moderna.