Mario Ceroli è uno scultore, pittore e scenografo italiano. Nasce a Castel Frentano, in provincia di Chieti, il 17 maggio 1938. Studia all'Accademia di belle arti di Roma, sotto la guida di Leoncillo Leonardi, Pericle Fazzini e Ettore Colla, di cui diventa assistente. Inizia a interessarsi alla ceramica e nel 1958 vince il premio per la giovane scultura alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma ed espone opere in ceramica alla Galleria San Sebastianello.
Dal 1957 inizia a sperimentare l'uso del legno, che diventerà il suo materiale prediletto. Negli anni Sessanta influenzato dalla Pop Art e in particolare dalle opere di Louise Nevelson e Joe Tilson, inizia a sperimentare l'utilizzo di materiali e forme che influenzeranno tutta la sua produzione artistica successiva. In questo periodo, il suo lavoro si concentra sulla realizzazione di silhouette di lettere, numeri e oggetti vari, privi di colore e ripetuti in serie, connessi nello spazio o tracciati a tempera o inchiostro. Solo in seguito approderà alle grandi sagome umane intagliate nel legno grezzo e talvolta ripetute in serie che diventeranno il segno distintivo di gran parte della sua produzione artistica. L'utilizzo del legno quale materiale povero e, a partire dal 1970, di stracci, carta e altri materiali lo mettono in connessione con le ricerche artistiche della cosiddetta Arte Povera.
Nel 1965 realizza Cassa Sistina che gli vale il Premio Gollin. Nel 1966 espone alla Galleria La Tartaruga di Roma proponendo, tra le varie opere, L’ultima cena, realizzata un anno prima, e oggi conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Dal settembre 1966 al giugno del 1967 Mario Ceroli si trasferisce negli Stati Uniti e nell’aprile del 1967 tiene una personale presso la Bonino Gallery di New York, dove espone Farfalle. Del 1966 è La Cina, una delle prime opere della storia dell’arte immersiva e totalizzante che dava l’impressione allo spettatore di esserne quasi parte. Nel 1969 Mario Ceroli realizza Ia Piramide di Ghiaccio, una piramide di mattoni di ghiaccio al cui vertice pende una sfera di acciaio che contiene carbone ardente. Contemporaneamente inizia a realizzare scenografie per il teatro, il cinema e la televisione.
Nel 1988 realizza la cosiddetta Casa del Nettuno, un contenitore ligneo decorato con la silhouette Uomo galleggiante, che ha costituito il cantiere di restauro della statua bronzea del Nettuno del Giambologna. Del 1990 è l'Unicorno alato, in legno rivestito di oro, esposto all'ingresso della sede Rai di Saxa Rubra.
Dalla metà degli anni Ottanta introduce nelle sue opere l’uso di lastre di vetro e realizza numerose installazioni monumentali in spazi pubblici, tra cui il Cavallo alato del Centro Rai di Saxa Rubra a Roma.
Oggi Mario Ceroli vive e lavora a Roma dove ha raccolto oltre 500 dei suoi lavori in una casa-museo di 3000 metri quadrati alle porte di Roma. L'intenzione dell'artista è di aprire questo spazio al pubblico anche per ispirare le recenti generazioni di artisti.
Arte povera